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Venerdì a planetario on line: "Il cielo in letteratura"

Questo venerdì 29 maggio, i seguitissimi appuntamenti di "Planetario on line", i video che sostituiscono le lezioni previste al Planetario comunale di Marina di Carrara, avranno stavolta come tema “Il cielo in letteratura”. In attesa della ormai prossima riapertura, secondo le norme vigenti, il video sarà visibile dalle 21:30 di venerdì in poi sulla pagina Facebook "gam - gruppo astrofili massesi". Nella prima serata sarà presente anche l'autore della lezione, per rispondere, con messaggi in diretta, ad eventuali domande, suggerimenti ecc.

La più antica delle scienze non poteva certo non aver influenzato anche questo aspetto dell'attività e della creatività umana. Tralasciando le grandi figure (sulle quali il programma annuale del Planetario prevede incontri specifici, da Dante a Shakespeare, per non dire di Galileo che fu anche un grande letterato del '600 italiano) sono quindi numerosissimi i casi di riferimenti a fatti astronomici (scientifici o di fantasia) presenti nella letteratura mondiale. Esiste poi, come noto, un genere letterario (la Fantascienza) in cui oggetti e vicende astronomiche la fanno molto spesso da padrone, a partire dai classici greco-latini fino ad oggi. Come non citare poi Leopardi (tutti conosciamo le sue poesie alla Luna ed al cielo notturno, ma, ricordiamolo, il suo primo libro fu una ponderosa "Storia dell'astronomia" iniziata all'età di 12 anni), Pascoli (con le molte sue poesie "astronomiche" e la sua concezione del cosmo che ci avvolge), e tanti tanti altri ancora, dall'antichità ai giorni nostri, da Tasso a Tolkien, da Manzoni a Calvino, da Akhenaton a Licia Troisi.

L'appuntamento stavolta sarà una specie di antologia (oggi, dove tutto è anglicizzato, si dice "challenge"...) di brani di autori diversi, letti da attori diversi, con una sintetica presentazione iniziale del rapporto fra astronomia e letteratura.

Nell'immagine: incisione di Gustave Doré per una edizione francese del 1877 dell' "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto. Si riferisce al viaggio del paladino Astolfo sulla Luna (della quale fa una descrizione puramente fantasticae poco "scientifica"), guidato da San Giovanni Evangelista, per poter recuperare il senno perduto di Orlando.


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