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Venerdì al planetario: "Scoperte ed osservazioni astronomiche del 2019"

Questo venerdì 24 gennaio alle ore 21,15, l'incontro pubblico settimanale presso il planetario comunale "A. Masani" di Marina di Carrara (via Bassagrande 47) sarà dedicato ad un bilancio delle novità astronomiche (dal punto di vista osservativo e degli studi teorici) portate dal 2019 da poco terminato.

L'incontro, intitolato per l'appunto "Scoperte ed osservazioni astronomiche del 2019" sarà quindi una occasione per riguardare, con calma, a quanto avvenuto nel settore, in un anno veramente interessante in cui, tanto per citare qualche evento, abbiamo fotografato il più lontano asteroide raggiunto da una sonda (Arrokot), fotografato per la prima volta un buco nero, mentre una sonda cinese è stata la prima sonda a posarsi sul lato nascosto della Luna inviandoci dati e immagini attraverso un satellite in orbita lunare che funzionava come "ponte radio".

Oltre al tema della serata, l'incontro settimanale al planetario prevede poi, come al solito, una simulazione, sotto la cupola, dei movimenti del cielo e delle principali costellazioni visibili in questo periodo, per terminare, metereologia permettendo, con l'osservazione diretta all'aperto (grazie anche a telescopi) dei principali oggetti astronomici visibili nel cielo in questo periodo.

Data la dimensione dei locali del planetario, è gradita la segnalazione della propria partecipazione, via sms, telefono o whatsApp (333/1731533), o tramite l'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nell'immagine: l'asteroide Arrokoth, il più lontano raggiunto da una sonda, in quel momento posto a oltre 6,6 miliardi di km da noi, 700 milioni di km più lontano dello stesso Plutone. La sonda New Horizon ha fatto un fly-by dell'asteroide (che aveva avuto una designazione informale Ultima Thule, poi abbandonata dall'Unione Astronomica Internazionale per la necessità di rispettare la convenzione che vuole che i nuovi asteroidi scoperti oltre l'orbita di Nettuno abbiano nomi ricavati da mitologie delle popolazioni originali delle Americhe) il 1 gennaio 2019. Appare evidente come l'oggetto sia composto da due parti principali (a loro volta frutto dalla fusione di parti più piccole) a contatto fra di loro.


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