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Giove si nasconde dietro alla Luna

Domenica mattina, 15 luglio, dalle 3 alle 4h20m di ora estiva, il cielo ha dato spettacolo con uno "scambio di posizione", comprensivo di una occultazione intermedia, fra Luna e Giove (ed i suoi satelliti). Almeno due le postazioni GAM: la terrazza della canonica di don Michele a Marina di Carrara (ove operavano Michele Bigi e Pietro Baruffetti) e le colline sopra Ameglia- SP- (ove operava un gruppo composto da Daniele Del Vecchio, Cristina Nardi e Alessandro Pagani). Da Marina di Carrara, mille disavventure (legate sia al forte vento ed al meteo estremamente variabile, che al primo utilizzo in assoluto del nuovo telescopio di Michele) ma l'uscita dei satelliti e di Giove, nascosti per una quarantina di minuti dalla Luna che si muoveva verso sinistra rispetto allo sfondo delle stelle fisse, è stata spettacolare qualunque fosse lo strumento utilizzato (dall'occhio nudo al bincolo, ai telescopi o alla videocamera). Quì sotto la videoregistrazione (accelerata 10 volte) effettuata dal gruppo di Marina di Carrara.

Il tempo indicato è stato inserito grazie al time-inserter che utilizziamo per effettuare le occultazioni asteroidali e riporta il Tempo Universale - ovvero il tempo ufficiale in astronomia, che è in questo caso 2 ore in meno rispetto al tempo dei nostri orologi che segnano l'ora estiva). La scelta dell'esposizione era in funzione didattico-scientifica: provare a calcolare il diametro dei satelliti a partire dal tempo impiegato a riapparire da dietro il bordo della Luna (che andava, nella realtà, dai 2 ai 3 secondi). In pratica, come si vede dal filmato, il vento e la turbolenza atmosferica (comprensiva anche di passaggo di piccole nuvole sottili) ha reso inutilizzabile il filmato a questo scopo. Nella seconda parte del filmato si vedono alcuni spostamenti e modifiche dell'esposizione (per inquadrare anche una "punta" della Luna illuminata, per cercare il compromesso fra visibilità della parte oscura della Luna, e dei satelliti e di Giove stesso). Si notino i movimenti continui legati al vento che faceva traballare il telescopio newtoniano di 30 cm di Michele. Il sistema ottico Newton produce un parziale capovolgimento del campo, e l'immagine risulta  capovolta lungo un asse. Nella realtà la Luna si spostava verso sinistra - l'abbiamo tenuta ferma per motivi di misurazione della luce dei satelliti medicei - ed eravamo in prossimità del polo nord della Luna (vedi orientamento reale nelle foto seguenti).

 

Nelle foto sotto si vedono (a sinistra) Giove ed i suoi satelliti, con in primo piano partedella superficie in ombra della Luna, una quindicina di minuti dopo che si è reso visibile Callisto, l'ultimo satellite a ricomparire da dietro la Luna. La tenue luce che "illumina" la superficie lunare, chiamata luce cinerea, è dovuta alla luce solare riflessa dalla nostra Terra sulla Luna stessa, e che è sufficiente ad illuminare di una luce fioca anche la parte di Luna non raggiunta direttamente dalla luce solare. La luce cinerea è un fenomeno che si osserva facilmente ogniqualvolta la Luna appare come una piccola falce ed è ben visibile, ad esempio, anche nella foto (a destra) che mostra il romantico crepuscolo di quella mattina. Si riconoscono Giove, la Luna e Venere. Fra Venere e la Luna si vede la "V" delle Iadi (quasi capovolta e rivolta col vertice verso destra ed in alto) con Aldebaran (la stella più luminosa del Toro) al termine di uno dei lati della "V" (in basso a destra).


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