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Venerdì al planetario: "La matematica che muove il cielo"

Venerdì prossimo, 17 gennaio, alle ore 21,15 l'incontro settimanale al planetario comunale "A. Masani", in via Bassagrande 47 a Marina di Carrara tratterà de "La matematica che muove il cielo". Il titolo è un po' un giuoco di parole fra due celebri frasi: la dantesca conclusione della Divina Commedia "l'Amor che move il cielo e l'altre stelle" e la galileiana frase del Saggiatore: "l'universo è scritto in linguaggio matematico".

Tutto questo per significare che nella prima parte dell'incontro si parlerà di alcune leggi fisiche e matematiche che "reggono" la struttura dell'Universo e ci permettono di studiarlo pur dalla nostra dimensione infinitesimale di esseri umani. Dalle leggi di Keplero che ci han permesso di capire come funzionino le rotazioni dei pianeti (e degli altri corpi) attorno al Sole, a quella di Newton che ci permette di "pesare" i pianeti, le stelle, le galassie, di far navigare le nostre sonde spaziali. Dalla legge di Hubble-Lemaitre che ci permette di calcolare la distanza delle galassie più lontane a quella della Leawitt che ci fa "misurare" le distanze delle galassie più vicine. Il tutto nel linguaggio più semplice possibile, per scoprire che quando leggiamo di distanze, età, massa ecc. di oggetti del cielo, non stiamo leggendo valori "sparati a caso", ma frutto di una logica e di una struttura scientifica che, fino a prova contraria, è la più plausibile in base alle conoscenze odierne.

L'appuntamento prevede inoltre una parte dedicata alla simulazione, sotto la cupola, dei movimenti del cielo e il riconoscimento delle principali costellazioni visibili nel periodo, e in conclusione (meteo permettendo) l'osservazione diretta all'aperto, anche mediante un telescopio, dei principali oggetti astronomici visibili nel cielo in questo periodo. Data la capienza limitata dei locali, si suggerisce la segnalazione della propria partecipazione, via sms, whatsapp o telefonata (333/1731533), o tramite l’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ritratto di Galileo Galilei (1564-1642). Nel VI capitolo de "Il Saggiatore" compare la celebre frase: "La filosofia (all'epoca quella che per noi adesso è la scienza era chiamata filosofia naturale n.d.r.) è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'Universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto".


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