• +393331731533
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(683) Lanzia

Fine 2010 col “botto” da parte del Gruppo Astrofili Massesi, unica realtà di ricerca e divulgazione astronomica della nostra provincia, in cui opera da oltre 37 anni. In una delle più rigide (e serene) notti della scorsa settimana, il GAM  è stato protagonista di una campagna astronomica europea finalizzata alla misura dell’asteroide (683) Lanzia.

L’asteroide si trovava, alle 23h44m04s di tempo locale di sabato 18 dicembre, a passare davanti (provocandone una breve eclissi) ad una stellina della costellazione di Orione, 300 volte più debole della più fioca stella visibile ad occhio nudo. Essendo nota la velocità orbitale dell’asteroide in quell’istante (poco più di 15 km/s), dalla durata dell’”eclisse” (il termine astronomico è in questo caso “occultazione”) si poteva ricavare il diametro dell’asteroide (occultazione di 1s = diametro di 15 km; 2s = 30 km e così via). E’ questo tuttora il sistema più accurato per “misurare” gli asteroidi, tranne che per i pochi che sono stati raggiunti e fotografati da sonde automatiche, dato che praticamente tutti questi oggetti appaiono da Terra come un semplice puntino luminoso data la loro distanza e le loro dimensioni (dell’ordine delle pochissime centinaia di km e, per la stragrande maggioranza dei casi, molto meno).

Se poi le osservazioni risultano distribuite su di una ampia zona della superficie terrestre, dalle misure fatte dai diversi osservatori si riesce a ricavare anche la forma e la sagoma dell’asteroide. Per tale scopo si erano attivate una decina di osservatori astronomici e singoli appassionati specializzati, dalla Russia alla Spagna e Grecia.

In una Europa stretta però in gran parte nella morsa del gelo e delle nubi, le sole osservazioni positive sono risultate due osservazioni del GAM (da Massa e da Carrara: osservatori Pietro Baruffetti, Giancarlo Bonatti e Gabriele Tonlorenzi) e quella di un astronomo, Roberto Di Luca, dell’Osservatorio Astronomico di Bologna. Dalle misure apuane l’asteroide è risultato avere un diametro di circa 122 km (con un errore massimo di soli 3km): un bel risultato che migliora il dato finora stimato, a partire da dati nell’infrarosso da parte del satellite IRAS, in soli 83 km. Era la prima volta in assoluto che l'asteroide Lanzia veniva misurato, e l'osservazione massese e bolognese riveste un certo interesse scientifico dato che proprio l'asteroide stesso era stato utilizzato, assieme ad altri 4, da un team ungherese per un articolo su Astronomy & Astrophisic del 1999, che testava l'affidabilità delle valutazioni di diametro ed Albedo delle decine di asteroidi misurati dal citato satellite Euro-americano IRAS agli inizi degli anni '80. Il margine d'errore ipotizzato in quello studio era di +/- 20km, decisamente inferiore al valore ricavato dalle nostre osservazioni.

L’asteroide, che appartiene alla Fascia Principale degli asteroidi (quella per intenderci compresa fra le orbite di Marte e Giove, nello specifico di Lanzia la sua orbita si colloca nella parte esterna della Fascia Principale stessa).), si trovava al momento dell’occultazione a 320 milioni di km dalla Terra e ad oltre 460 milioni di km dal Sole.

Per quanto riguarda l’asteroide Lanzia esso prende il nome da Karl Lanz, "finanziatore" e promotore della nuova accademia scientifica e del nuovo osservatorio astronomico di Heidelberg (presso Mannheim, in Germania), dal quale sono stati scoperti oltre un migliaio di asteroidi. Lanzia venne scoperto da Max F. Wolf, importante astronomo tedesco che lavorava a Heidelberg e che lì scoprì personalmente 248 asteroidi. Lanzia, in particolare, venne scoperto fotograficamente  il 23 luglio 1909. Wolf è noto fra l’altro per aver scoperto la piccola nana rossa Wolf 359 (la quinta stella per vicinanza al Sole) e per aver proposto all’industriale Carl Zeiss la costruzione del primo planetario moderno, che venne inaugurato il 21 ottobre 1923 a Monaco.

Il GAM coglie occasione per augurare a tutti i soci ed appassionati di astronomia della provincia, agli oltre 6000 intervenuti nel 2010 alle 36 serate osservative pubbliche,  ai 90 incontri al planetario comunale “A. Masani” di Marina di Carrara, alle 108 classi con le quali si sono svolte attività di astronomia un Buon 2011, ricordando che il prossimo 4 gennaio sarà possibile osservare, al mattino dalle 8 alle 10,40, una eclisse parziale di Sole, la più grande visibile dalla nostra zona fino ad agosto 2026. Il GAM non mancherà di realizzare alcune postazioni per permettere a chi voglia di osservare con sicurezza e competenza tale fenomeno astronomico. Le ubicazioni di tali postazioni verranno comunicate un paio di giorni prima, secondo le condizioni meteo … e le autorizzazioni pervenute da alcuni enti o spazi privati cui si è fatta esplicita richiesta di accogliere, a titolo gratuito, la nostra strumentazione.

Appreso a mezzo stampa l’intenzione dell’Amministrazione comunale di Massa di procedere alla realizzazione di un Osservatorio Astronomico Comunale, nel plaudere all'iniziativa, il GAM si augura di poter ricevere l’invito a partecipare ad una gara pubblica per idee e progetti per la gestione dello stesso.

Aggiornamento su Lanzia. Pochi giorni dopo, il 27 dicembre, in occasione di un'altra occultazione da parte di Lanzia, gli astronomi spagnoli J. Rovira e C. Schnabel hanno ottenuto risultati che confermano la misura italiana. Il valore dell'Albedo risultante dalle osservazioni italiane è quindi compatibile con quello di un asteroide "scuro" di tipo C (si tratta del tipo più comune e "leggero" di asteroidi - il loro "peso specifico" può andare da 1,3 a 2,1 volte quello dell'acqua. Si tratta di asteroidi rocciosi, verosimilmente porosi, di composizione simile al materiale presente nella nebulosa originale del Sole, ovviamente detraendo la parte gassosa di Idrogeno ed Elio. Contengono verosimilmente parecchio ghiaccio, composti contenti acqua ed idrati, rocce silicee e carbonacee e relativamente pochi metalli. Il loro "oscuramento/imbrunimento" è in buona parte prodotto dalla esposizione da miliardi di anni alla luce solare).

Un estratto dal filmato dell'occultazione:

La "curva" fotometrica (preliminare) ottenuta elaborando il filmato con il software "Iris":

Plot

Infine la "sagoma" finale ricavata dalla somma delle osservazioni:


© {2023} Gruppo Astrofili Massesi. Tutti i diritti riservati.