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Ed anche Zerbinetta è stata "presa al volo"

A meno di un mese dal fortunato successo con l'asteroide Eurydike, la sera del 18 dicembre il GAM è riuscito a "catturare" nuovamente l'ombra elusiva di un altro asteroide. Si trattava stavolta dell'asteroide (693) Zerbinetta. Scoperto nel 1909 da August Kopff, il nome, sia detto non solo per gli appassionati di musica  classica, gli viene da uno dei personaggi dell'opera "Arianna a Nasso" di R. Strauss, cui è affidata una delle arie più virtuosistiche della storia dell'opera.

(Se avete curiosità sentitene la II parte a http://www.youtube.com/watch?v=rHNvypH4a7I&feature=related ).

L'asteroide Zerbinetta appartiene alla Fascia Principale  e si trovava in quel momento a circa 450 milioni di km dal Sole, e a 315 milioni di km dalla Terra (era quasi in opposizione: cioè i due oggetti apparivano, visti dalla Terra, in due direzioni opposte, e formavano una catena quasi allineata: Sole, Terra, Zerbinetta). Ad essere nascosta dall'asteroide era stavolta una stellina nella costelazione dell'Auriga, visibile solo con telescopi di media apertura.

 

Le previsioni dell'ultima ora davano per Massa una probabilità del 23% di assistere all'evento ( previsto per  pochi istanti prima della mezzanotte) dato che l'ombra doveva passare sopra la zona di Cecina, Siena. Ma è sempre un problema definire con precisione la posizione di un oggetto grande grossomodo una settantina di km, ad una distanza (come dicevamo sopra) di 450.000.000 di km. Per cui l'osservazione massese, assieme a due osservazioni francesi (una delle quali grazie ad un telescopio robotizzato sulle Alpi, utilizzato in remote) ha dimostrato uno spostamento di circa 80 km verso nord, ed un anticipo di 20s sull'istante calcolato per il fenomeno (l'errore massimo non avrebbe dovuto superare gli 8s). Questo dato significa che l'orbita dell'asteroide conteneva un piccolo errore e/o che la posizione della stellina era sbagliata di circa 0,03 secondi d'arco (un valore realmente piccolissimo. Per darne una idea: immaginate di avere un amico a Firenze che si affacci alla finestra e vi faccia vedere un CD audio: bene il diametro del buchetto centrale del CD visto da Massa - ovviamente se salite sulla Tambura - è pari a 0,03 secondi d'arco......).

L'osservazione italiana e francese non permette di concludere con certezza sulla forma e le dimensioni finali dell'asteroide, che dovrebbero comunque risultare sostanzialmente confermate intorno agli 80 km. L'osservazione si inserisce in una campagna internazionale coordinata su (693) Zerbinetta, che verrà tenuta sotto controllo dall'Australia agli USA, dall'Europa al Giappone, sfruttanto altre 5 occultazioni da quì a fine gennaio. La notte fra Natale e S. Stefano una di queste sarà visibile verosimilmente anche da noi e quindi ...

(a sinistra in alto) il dato massese (traccia 1) ed i due francesi (2 e 3) permettono una ricostruzione, sia pure per due "corde" soltanto, delle possibili misure di (693) Zerbinetta. Le misure ricavate stesse rientrano nei margini d'errore delle misure precedentemente note. Si era trattato allora di osservazioni singole od al massimo da due postazioni diverse. Questa era la prima osservazione da tre postazioni indipenenti

(Quì a destra) L'andamento della luminosità (curva di luce) dell’evento, durato complessivamente, per Massa,  4,77s. La linea gialla è la luminosità di una stella vicina, usata come confronto, la linea azzura l’andamento della luce della coppia stella+asteroide, E’ evidentissimo il calo di circa 2 mv, nei momenti in cui l’asteroide nascondeva la stella. I dati sono ricavati da una analisi automatica dei dati al computer analizzando un filmato di 3 minuti ottenuto grazie ad una telecamerina astronomica digitale, inserita al posto dell'oculare, col telescopio GAM da 20 cm di apertura. E' stato utilizzato un programma astronomico specifico (Tangra).


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