(80) Sappho |
Scritto da Pietro Baruffetti |
Martedì 22 Giugno 2010 20:36 |
Significativo risultato scientifico del Gruppo Astrofili Massesi (GAM). Al termine di una campagna internazionale che ha coinvolto decine di osservatorii di tutto il mondo (dall’Australia alla Grecia, dagli USA alla Francia) alle 1h40m di sabato 5 giugno, l’asteroide Sappho (scoperto dall’inglese Pogson presso l’Osservatorio astronomico di Madras, nell’allora colonia inglese dell’India, il 2 maggio 1864) si trovava a passare davanti ad una debole stellina, visibile solo con telescopi semiprofessionali, nella costellazione della Bilancia, eclissandola per pochi secondi.
Come accade nelle eclissi di Sole, il fenomeno non era visibile da tutta la terra, ma solo in una lunga ma stretta fascia del pianeta, della larghezza pari, in pratica, al diametro dell’asteroide. Essendo la nostra zona posta poco fuori della sagoma prevista, al GAM era arrivata una richiesta specifica da parte dell’organizzazione che coordina questo tipo di osservazioni per tutto il pianeta (IOTA), perché le osservazioni massesi sarebbero state decisive per fissare il limite massimo per le dimensioni effettive dell’asteroide stesso.Per questo motivo il GAM ha distribuito, lungo una linea di 7 km, 7 osservatori (Alessandro Bugliani, Giancarlo Bonatti, Eric Pucciarelli, Daniele Del Vecchio, Irene e Pietro Baruffetti, Gabriele Tonlorenzi) per osservare il fenomeno, sia visualmente che con apparecchiature digitali professionali.
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