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Scoperta dal GAM una stella doppia finora sconosciuta
Scritto da Pietro Baruffetti   
Martedì 23 Febbraio 2016 23:51

Talvolta l’osservazione di occultazioni asteroidali (attualmente il programma scientifico di maggiore interesse seguito nel GAM) può essere occasione di qualche scoperta per serendipità. Durante occultazioni asteroidali, infatti, sono stati scoperti oggetti inattesi, quali gli anelli di polvere attorno all’asteroide Chariklo (il 3 giugno 2013), decine di asteroidi doppi o multipli, e 59 (ad oggi) stelle binarie particolarmente strette che erano sfuggite alle osservazioni ordinarie ed ai cataloghi specialistici di quel settore.

Ad una scoperta di una stella doppia di quest’ultimo tipo ha collaborato, il 5 agosto 2015, anche un’osservazione GAM e vogliamo quindi raccontarvene la vicenda. Cominciamo col dire qualcosa dell’asteroide “responsabile” della nostra scoperta: (92) Undina. Si merita, infatti, un’adeguata presentazione

Fig. 1- (a sinistra) Traccia della striscia di osservabilità, dal suolo, dell’occultazione prevista per la sera del 5 agosto 2015 da parte dell’asteroide (92) Undina. La linea verde centrale è il moto del centro dell’asteroide, le due blu i margini dello stesso, le linee rosse sono quelle per un errore di 1 e 2 sigma sui dati. (immagine ricavata col programma Occultwatcher)

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Asteroidi "ruffiani": gli asteroidi dei Rotschild, ed una osservazione del GAM
Scritto da Pietro Baruffetti   
Domenica 27 Dicembre 2015 19:36

Sempre difficile sapere se chi nomina un asteroide col nome del direttore del suo osservatorio, di una città o di un’istituzione da cui si attendono finanziamenti (o magari, coi tempi che corrono….., un posto di lavoro fisso), oppure di un big del mondo dello spettacolo ecc. lo faccia per convinzione od opportunità, od al limite per godere di una “notorietà riflessa”. Ma in qualche caso la “piaggeria” (o “ruffianeria”, per i più cattivi) anche nel mondo degli asteroidi sembra proprio farla da padrone. Beninteso non è certo il solo settore in astronomia; ove sono state scomodate addirittura intere costellazioni. Come non ricordare la Chioma di Berenice (derivata da un asterismo inizialmente proposto, come “salvavita”, nel III secolo a.C. dall’astronomo Conone, e dedicata ai capelli dell’omonima regina, moglie di Tolomeo III d’Egitto, chioma che era scomparsa dal tempio di Afrodite/Arsinoe nei pressi dell’attuale Assuan in cui era conservata dopo essere stata offerta come “ex-voto” dalla regina per il felice ritorno dalla guerra del marito stesso)?

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Bei giorni (e belle notti....) per il GAM
Scritto da Pietro Baruffetti   
Lunedì 17 Agosto 2015 00:00

Prestigioso riconoscimento per il nostro Gruppo, la più antica associazione scientifica tuttora attiva nella nostra zona, ove il gruppo opera da 42 anni realizzando, ogni anno, oltre un centinaio di iniziative pubbliche di astronomia  tra Planetario comunale di Marina di Carrara (affidato alla sua gestione), scuole e luoghi pubblici dell'intera provincia.

Una fotografia, realizzata dal socio GAM Matteo Dunchi, che ritrae la Galassia di Andromeda sorgere da dietro le Apuane (cresta del Monte Sella), è stata scelta. il 17 agosto, come immagine del giorno dal sito della NASA chiamato APOD (astronomy Picture of the Day = Immagine astronomica del giorno), punto di riferimento mondiale delle immagini astronomiche. Su questo sito, gestito dalla NASA, ogni giorno compare una foto astronomica, commentata appunto da astronomi professionisti.

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Ultime notizie dal cielo. una settimana di eventi astronomici
Scritto da Pietro Baruffetti   
Martedì 20 Gennaio 2015 10:40

Settimana particolarmente interessante per l'astronomia a livello locale. Meteo permettendo giovedì sera, 22 gennaio, poco dopo il tramonto, guardando verso il mare, sarà possibile scorgere ben 4 "pianeti" che danno il nome ad altrettanti giorni della settimana: Luna, Marte, Mercurio e Venere, racchiusi in una piccola porzione del cielo. L'orario migliore sono le ore 18. Partendo da Venere, l'oggetto più facile e splendente fra tutti, sarà possibile scorgere alla suaredestra in basso (vedi figura) Mercurio (per il quale potrebbe essere utile un binocolo data la sua non eccessiva luminosità che lo mimetizza un poco nel chiarore del crepuscolo) e poco più in alto di Venere una sottilissima falce di Luna, con a sinistra il pianeta Marte, riconoscibile per il suo colore rosso-arancio,

Il giorno dopo, venerdì 23, alle ore 21,15, il consueto incontro pubblico presso il planetario comunale "A. Masani" di via Bassagrande a Marina di Carrara, dedicato stavolta a "Ultime novità dal cielo: scoperte ed osservazioni astronomiche del 2014". Si tratta della consueta lezione/bilancio che ogni anno si tiene presso il Planetario per fare il punto degli eventi e delle scoperte astronomiche più importanti dell'anno appena concluso. Verrano pertanto ricordati ed analizzati scoperte ed eventi legati, curiosamente, in molti casi all'acqua. Quest'anno sono state fatte scoperte su di un oceano liquido sotto la crosta di Encelado (satellite di Saturno), della tettonica a placche sul satellite gioviano Europa, ove le singole plache tettoniche (in gran parte composte di ghiaccio) galleggiano e si muovono su un altrettanto immenso oceano, per non dire dei primi risultati ottenuti dalle sonde europee Rosetta e Philae per la composizione dell'acqua della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko o della scoperta di vapore acqueo su due pianeti extrasolari.

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5 asteroidi misurati dal GAM
Scritto da Pietro Baruffetti   
Domenica 19 Gennaio 2014 22:26

Se ci sono virtù che l’Astronomia insegna (ed obbliga) a praticare, sono senz’altro la costanza e la pazienza. Gli eventi astronomici non dipendono da noi: possiamo solo (e non sempre) prevederli ed attenderli. A chi non piacerebbe poter vedere da casa propria, magari ogni due o tre anni, una bella eclisse totale di Sole, una splendida cometa o lo scoppio di una Supernova nella nostra Galassia (evento quest'ultimo, sia detto per inciso, che “manca” dal 1604…erano i tempi di Keplero e Galileo)? Ma non possiamo farci niente, e non ci resta che attendere, sperando che poi le condizioni meteo in quei momenti siano favorevoli (per non perderli ulteriormente dopo tanta attesa…).

Così è accaduto anche con le osservazioni di occultazioni asteroidali da parte del nostro gruppo. Si tratta, in questo caso, di eventi prevedibili con buona accuratezza e che permettono di misurare, a posteriori e confrontando le osservazioni di altri astrofili in Europa o nel mondo, il diametro e la forma di un asteroide, la sua posizione nello spazio con la precisione di pochi km, e nei casi più fortunati, scoprire eventuali satelliti orbitanti attorno al corpo principale, scoprire una stella doppia particolarmente stretta ecc. Il fenomeno dell’occultazione asteroidale si produce quando un asteroide del nostro Sistema Solare si trova a passare, visto da noi ed ovviamente solo in prospettiva, di fronte ad una stella (in realtà infinitamente più lontana). Nei brevi istanti in cui il corpo dell’asteroide copre il disco puntiforme della stella, noi possiamo assistere ad un improvviso calo di luce della coppia stella+asteroide. Si va da fenomeni appena percettibili quando l’asteroide è più luminoso della stella, per cui al momento dell’occultazione il calo di luminosità è piccolo, alla situazione contraria di asteroidi particolarmente piccoli e/o oscuri, centinaia o migliaia di volte meno luminosi della stella che vanno a “nascondere”. In questo caso al momento dell’occultazione, quando la stella viene repentinamente “nascosta” dall’asteroide, ci arriva soltanto la debolissima luce dell’asteroide. La luce dell'oggetto (i due corpi, in quei momenti, apparentemente, vicinissimi e tali da formare un unico punto di luce) vista da una ristretta zona della Terra, sembra in pratica come “spegnersi”. Una specie di brevissima eclisse totale (ma stavolta ad essere eclissata è una stella e non il Sole).

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La difficile "cattura" di Pompeja
Scritto da Pietro Baruffetti   
Lunedì 16 Gennaio 2012 20:44

Neanche 24 ore dopo l’ottimo risultato sull’asteroide (221) Eos (vedi in "Archivio articoli") , 3 osservatori GAM sono riusciti in un’altra difficile impresa: misurare il diametro del’asteroide (203) Pompeja, che ha nascosto per una diecina di secondi, intorno alle 20h52m dello stesso 8 gennaio, una debole stellina della costellazione del Toro.

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